di Shadow Ranger |
Sostenitori di Bolsonaro assaltano il Parlamento: perché la storia tende sempre a ripetersi almeno due volte. La prima volta come tragedia, la seconda come grottesca farsa.
Era il 6 Gennaio del 2021 quando i seguaci di Trump, fomentati dalla mitologia complottista di QAnon e del “Big Steal“, la teoria secondo cui i “Poteri Forti” avevano manipolato le elezioni ma i potenti alleati di Trump, tra cui una “superspia” bellissima, fortissima e con poteri medianici per parlare a distanza con gli sciamani avrebbero riportato l’ordine invadendo il Congresso.
È l’otto Gennaio del 2023, e i seguaci di Bolsonaro impazzano in una Brasilia priva sia del presidente uscente (andato negli USA) che dell’entrante (fuori per doveri istituzionali) nel tentativo di raggiungere i luoghi del potere.
Sostenitori di Bolsonaro assaltano il Parlamento: Brasile come gli USA
La storia dell’invasione di campo USA finì nel sangue, con sparatorie e qualcuno che vi rimase cadavere. Proprio per questo le prime notizie che arrivano da Brasilia suscitano non meno preoccupazione.
Si parla già di scontri con la polizia, lacrimogeni e protestanti arrivati sul tetto del Congresso.
Anche la sede della Corte Suprema, organo chiamato a vagliara le regolarità delle elezioni, non è stata risparmiata da chi, ondeggiando bandiere Carioca, agita assieme lo spettro complottista di un secondo complotto del “Big Steal”.
Anche in questo caso, come abbiamo visto, tutto è nato da una profonda penetrazione di diverse e grottesche fake news, come quella che vedeva i seguaci di Bolsonaro festeggiare “l’annullamento delle elezioni Fraudolente” e persino l’intervento di Vladimir Putin che, in un crossover tra le “fonti russe” e i Bolsonaristi avrebbe mandato il suo esercito per un colpo di stato contro il Presidente Eletto Lula.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o con una donazione PAYPAL.