Stop ai privilegi di cardinali, presidenti, segretari, sottosegretari e dirigenti della Santa Sede. Papa Francesco potrebbe presto firmare un provvedimento che abolisce il godimento a tariffe preferenziali degli immobili di proprietà degli enti che fanno riferimento alla Santa Sede per far fronte alla necessità finanziarie del Vaticano, anche nella prospettiva di destinare nuove risorse ai bisognosi. Non ci sono ancora conferme ufficiali in merito, ma anticipazioni della possibile mossa del Papa sono state pubblicate dal sito Messa in latino. I privilegi in questione che spettano oggi agli operatori della Curia sono ad esempio l’alloggio gratuito o il cosiddetto «contributo alloggio» che fa compartecipare al canone di locazione o alle spese della stanza o casa. Ora però tutto potrebbe cambiare e i canoni potrebbero diventare al pari di quelli di ogni altro inquilino ospitato. Nella bozza del testo viene precisato che ogni eventuale eccezione dovrà essere autorizzata dal Pontefice. Si tratterebbe solo dell’ultimo cambiamento avviato da Papa Francesco in ordine di tempo. La scorsa settimana Bergoglio aveva ribadito il suo No – durante l’udienza privata concessa al cardinale Arthur Roche – alla messa in latino, confermando quanto deciso nel suo Traditionis custodes del 2021. La norma era stata decisa da Benedetto XVI nel Summorum pontificum del 2007, e il suo ribaltamento è diventato uno dei provvedimenti più controversi del pontificato di Francesco, tanto da divedere la Chiesa in due scuole di pensiero opposte.
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