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L'Agcom contro le querele temerarie: “Compromettono la libertà di stampa, il Parlamento intervenga” – Il Fatto Quotidiano

Intevenire sulle querele temararie che compromettono la libertà di stampa. È quello che chiede l’Agcom, dopo le parole di Sergio Mattarella che ha auspicato un intervento per limitare pressioni e censure all’informazione. Una dichiarazione, quella del presidente della Repubblica, per la quale l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni esprime “apprezzamento e gratitudine”. Il consiglio Agcom, su proposta del commissario Antonello Giacomelli, ricorda che in occasione dei 60 anni dell’Ordine dei Giornalisti Mattarella “ha definito l’informazione come un veicolo di libertà e un valore irrinunciabile che non può essere soggetto ad autorizzazioni o censure, e richiama nuovamente l’attenzione sulla necessità di intervenire per contrastare pressioni e limitazioni alla libertà della stampa”.

“La professione giornalistica – prosegue la nota dell’Agcom- rappresenta un tema particolarmente caro a questa consiliatura che, tra i primi atti, ha dedicato un Rapporto al sistema dell’informazione”. Quel documento aveva sottolineato, tra gli altri aspetti, come le querele temerarie rappresentino “un fenomeno di particolare gravità perché in grado di condizionare o compromettere la libertà di espressione, non solo per gli effetti che producono ma anche per una più generale intimidazione indirizzata all’intero settore dell’informazione”. Nell’individuare le liti temerarie come una delle forme più gravi di attacco alla stampa, in quell’occasione Agcom aveva proposto al Parlamento un intervento legislativo.

“Alla luce di questo lavoro pregresso compiuto dall’Autorità e delle misure che in questi mesi ha presentato la Commissione Europea, prendendo atto con soddisfazione che già in Parlamento sono state presentate proposte di legge in materia – conclude la nota dell’Autorità -, il Consiglio Agcom dà mandato al presidente di organizzare in tempi ristretti sul tema specifico e sulle questioni attinenti alla condizione della libertà e dell’etica del giornalismo, incontri con i rappresentanti dell’Ordine dei Giornalisti, con la Federazione Nazionale della Stampa e con la Fieg, per proseguire nell’impegno a cui richiama l’alto appello del Capo dello Stato“.

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