Una spedizione punitiva ‘mascherata’ da lite. Potrebbe essere questa la chiave di lettura dietro il raid subito da Pasquale Grande, 55enne del Rione Traiano, colpito al torace da un fendente, raid che l’ha costretto al ricovero presso l’ospedale San Paolo dove è ricoverato in gravi condizioni. Gli investigatori fin da subito hanno voluto vederci chiaro anche perchè l’uomo è il nonno del giovane Pasquale Muro, coinvolto nell’inchiesta sulla morte di Antonio Artiano. Il giovane fu ferito a morte dopo una lite per motivi sentimentali e legati al rapporto burrascoso con la sorella di Muro. Gli inquirenti temono che possa esserci un collegamento anche perchè, nelle ultime settimane, si sono registrate tensioni tra le due famiglie dopo le recenti vicende giudiziarie. La notizia è stata anticipata da Il Roma. Al momento non ci sono indagati nè persone sentite dagli inquirenti.
La scarcerazione di Muro: il giovane era stato arrestato per la morte di Artiano al Rione Traiano
Qualche settimana fa infatti il Gip del Tribunale di Napoli ha accolto l’istanza presentata dai difensori di Pasquale Muro, gli avvocati Luigi Senese e Andrea Di Lorenzo. Secondo i legali lo stato di salute del loro giovane assistito lo renderebbe incompatibile con il regime carcerario. Per questo motivo è stata disposta, in alternativa, la detenzione domiciliare con il braccialetto elettronico. In precedenza la famiglia di Antony tramite l’avvocato Paolo Gallina, aveva diffuso un comunicato dove faceva intendere che la pistola usata nel raid, inizialmente attribuita ad Artiano, fosse in realtà stata maneggiata da altri confermando la notizia diffusa in anteprima da Internapoli e cioè che il delitto non fosse attribuibile a episodi di criminalità organizzata ma a dissidi di carattere familiare