di Redazione Bufale |
Ci sono nuovamente segnalazioni riguardanti la diffusione di una catena con la quale, soprattutto su Facebook e WhatsApp, gli automobilisti in Italia vengono allarmati con il caso dell’uovo sul parabrezza. La solita bufala di una potenziale rapina che seguirebbe alcuni assunti molto bizzarri. I malintenzionati, infatti, secondo il messaggio in questione avrebbero pensato di lanciare uova verso i vetri delle auto in transito, in modo da rendere limitatissima la visibilità per il guidatore. Insomma, se lo dice un “audio”…
Si torna a parlare della rapina con uovo sul parabrezza: vanno minimizzati i casi registrati in Italia
Attivando l’acqua distillata, solitamente usata dalle persone per pulire il parabrezza, la presunta vittima della rapina finirebbe con il peggiorare la situazione. Risultato finale? Il guidatore scende per risolvere il problema dell’uovo sul parabrezza, provando a pulire i vetri in modo alternativo. A quel punto, secondo il messaggio WhatsApp e Facebook, potrebbe concretizzarsi la rapina, coi malitenzionati propensi ad avventarsi sull’auto per rubare la vettura stessa o gli averi della vittima.
Possibile che ci si possa imbattere in situazioni simili? Premesso che ogni caso debba essere valutato con molta attenzione tra quelli segnlati, è inevitabile che oggi 30 marzo 2023 il nostro lettore venga rimandato all’articolo che abbiamo pubblicato addirittura nel 2015. Già, perché questa catena gira ormai da quasi dieci anni, coi primi avvistamenti che risalgono al 2014. L’analisi che possiamo fare in questo specifico contesto non è poi così diversa da quella di allora.
Già, perché oggi come otto anni fa, ci sono prove sul fatto che l’acqua utilizzata dai guidatori per pulire i vetri dovrebbe essere più che sufficiente per archiviare subito il problema dell’uovo sul parabrezza. Fatta eccezione per fattori climatici molto rari, come ghiaccio e freddo estremo qui in Italia, non ci sono elementi per ritenere che l’eventuale attacco con le uova portato avanti dai presunti rapinatori possa metterci in una condizione di reale pericolo. Ecco il video in questione.
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