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La guerra tra il “bene” e il “male”

(Alessandro Di Battista) – Riflettiamo su una cosa. I sostenitori della strategia NATO-UE sulla guerra in Ucraina (ovvero sempre più armi e sempre più sanzioni) sono gli stessi che per quasi 20 anni anni hanno giustificato l’intervento militare in Afghanistan. Anche quell’ignobile guerra (e anche allora c’era un Paese invaso e svariati invasori) venne presentata come uno scontro di civiltà, un conflitto tra il bene ed il male. Quella guerra è costata decine di migliaia di vittime civili, innocenti esattamente come i civili ucraini o i russofoni nel Donbass. Quella guerra è costata la vita a decine di nostri soldati. Quella guerra è costata ai contribuenti italiani 9,5 miliardi di euro. Più del costo annuale del RDC. Gli Stati Uniti hanno speso in Afghanistan centinaia di miliardi di dollari. C’è chi parla di 1000 miliardi di dollari spesi. Una cifra spaventosa. Una cifra che sarebbe servita non dico a debellare, ma ad alleviare in modo considerevole le crisi alimentari o idriche africane. Chi parla di immigrazione dovrebbe ricordarsi anche questo d’altro canto.

Ebbene com’è finita quella guerra? Lo scontro di civiltà come si è concluso? Con un accordo tra il cosiddetto “bene” (il Dipartimento di Stato USA) ed il “male”, quei talebani che oggi sono addirittura più forti (e armati) rispetto a quanto non lo fossero 20 anni fa.

Mi sono sempre battuto contro quella guerra indegna che gran parte della stampa italiana ha provato a descrivere come “missione umanitaria”. Oggi mi batto contro la strategia NATO-UE in Ucraina. Anche allora dissi che quella guerra era nata da troppe bugie e oggi sostengo la stessa cosa. Il bello è che ad insultarmi sono spesso gli stessi politici che per anni hanno difeso l’intervento in Afghanistan e che oggi evitano di ricordare quella guerra anche perché nessuno osa inchiodarli alle loro responsabilità. Si tratta di politici di destra e sinistra, FI, PD, Lega, FdI. Tutti hanno difeso quella guerra. Una guerra che, come disse Assange, doveva esser duratura, non di successo. Una “Forever War”. Esattamente come la guerra in Ucraina del resto. Ieri chi parlava di pace e negoziato in Afghanistan veniva considerato filo-talebano (poi i negoziati con i talebani li hanno fatti i vertici militari USA). Oggi viene definito “putiniano”. Mi meraviglio come con tutto quello successo in passato milioni di italiani continuino a farsi prendere per i fondelli così agevolmente.

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