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Omicidio Giannino a Secondigliano, Vincenzo Di Lauro nega di essere il mandante

Vincenzo Di Lauro, figlio del capoclan Paolo Di Lauro, ha negato gli addebiti che gli sono contestati. Il figlio del boss è stato arrestato dai carabinieri mercoledì scorso a Napoli con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Luigi Giannino, ucciso il 13 giugno 2007 nell’ambito della cosiddetta seconda faida di Scampia. È stato lui il primo ad essere interrogato dopo la raffica di arresti eseguiti a seguito di indagini della procura di Napoli su otto omicidi avvenuti a Secondigliano, tra metà marzo 2007 e gli inizi del 2008.

«Ero già in carcere da tre mesi quando ci fu l’omicidio e le mie conversazioni durante i colloqui erano tutte intercettate», ha detto Vincenzo che ha anche negato di avere avuto contatti con chi lo accusa, un collaboratore di giustizia, di avere dato l’ordine di morte. L’avvocato Antonio Abet, che difende Vincenzo Di Lauro, fa sapere che è stato presentato un appello al tribunale del Riesame.

Un omicidio dietro l’altro, le ‘reazioni a catena’ tra Di Lauro e Scissionisti nella seconda faida di Scampia

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