Roma, 6 apr. (Adnkronos) – L’intesa di massima tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini è chiusa, ma il diavolo si annida nei dettagli. E nel caso della segreteria Pd, a quanto viene riferito, si annida nell’incastro complessivo delle varie deleghe della nuova squadra del Nazareno. Doveva essere presentata nei primi giorni di questa settimana. Ma, di rinvio in rinvio, si è arrivati a giovedì e quella di domani resta ormai l’ultima data utile prima della pausa per le festività. A quanto si apprende, Schlein non avrà vicesegretari. La segreteria sarà composta da una ventina di personalità, più o meno, e di queste cinque dovrebbero andare alla minoranza.
Tra questi, al momento, sarebbe definita la delega per le Riforme istituzionali per Alessandro Alfieri, già Base Riformista, e gli Enti locali per Davide Baruffi, braccio destro del presidente Pd. Ci sarebbe la Giustizia per Debora Serracchiani, mentre non è certo invece l’ingresso di Simona Bonafè. Un dato che crea malumori dentro un pezzo di Base Riformista che vede poco riconosciuto il proprio peso.
Sulle altre caselle destinate alle minoranza – oltre Alfieri, Baruffi e Serracchiani che sarebbero più solidi- regna ancora incertezza e si auspica l’ingresso di un amministratore o amministratrice locale. Per quanto riguarda la maggioranza, sul fronte ‘sinistra’ dem (oltre a Michele Fina che è già tesoriere) ci sono Peppe Provenzano agli Esteri, Antonio Misiani in pole per la riconferma all’Economia e Marco Sarracino, dato in queste settimane all’Organizzazione, ruolo che però potrebbe essere affidato a Gaspare Righi, molto vicino alla segretaria.
E vicino a Schlein è anche Marco Furfaro, già in pole come vicesegretario, potrebbe essere nominato coordinatore. Ed ancora Alessandro Zan ai Diritti. Un ruolo potrebbe averlo anche Stefania Bonaldi, ex-sindaca di Crema, che ha coordinato la rete degli amministratori con la mozione Schlein al congresso.
Non ci sarà invece Rossella Muroni, che lo ha ufficializzato sui social. Si parla di personalità esterne come lo scrittore Maurizio De Giovanni, che aveva fatto parte – per poi dimettersi – anche della comitato costituente del nuovo Pd. “Io responsabile cultura nella nuova segreteria Pd? A me non ha chiamato nessuno, se mi chiamassero direi che sono onoratissimo e felicissimo”, ha detto oggi De Giovanni in radio. Per gli ‘ulivisti’, che si sono distinti dall’area Bonaccini durante la discussione sui capigruppo, potrebbe avere un ruolo Pina Picierno. Ci sarà anche l’ingresso di Articolo 1 in segreteria con Alfredo D’Attorre o Cecilia Guerra.