«La famiglia Stasi stigmatizza la spettacolarizzazione della vicenda giudiziaria riguardante l’omicidio del giovane Paolo, ed in particolare le indiscrezioni e i resoconti parziali di atti giudiziari veicolati tramite interviste rilasciate all’indomani del provvedimento del Tribunale del Riesame di Brindisi» che ha respinto l’istanza della difesa di un indagato di revocare il sequestro di una pistola e di una somma in danaro. Lo dichiara il legale della famiglia Stasi, avv.Domenico Attanasi, dopo le decisioni della magistratura a carico di un 18enne indagato per l’omicidio del 19enne Paolo Stasi, compiuto a Francavilla Fontana (Brindisi) il 9 novembre scorso.
«Ad oggi – aggiunge – gli unici elementi certi sono costituiti dal fatto che vi è per lo meno un indagato per il reato di omicidio volontario, che le indagini sono ancora in corso e che il Tribunale di Brindisi ha respinto l’istanza di riesame proposta da un indagato avverso il sequestro di un’arma e di una considerevole somma di denaro contante. Nell’attesa degli eventuali sviluppi di un procedimento che deve avere la sua sede naturale nelle aule di giustizia, e nell’ambito del quale anche il diritto di difesa delle persone indagate potrà essere pienamente esercitato, appare davvero intollerabile l’accensione di un riflettore mediatico e i toni allusivi adoperati per commentare aspetti della vita privata della vittima di un così efferato delitto, soprattutto in ragione del fatto che gli stessi non stati evidentemente ritenuti rilevanti in chiave difensiva dal Tribunale del Riesame di Brindisi».
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