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Renzi nuovo direttore de Il Riformista edito da Alfredo Romeo, coimputato con il padre Tiziano per traffico di influenze illecite

per traffico di influenze illecite in uno dei filoni dell’inchiesta sulla Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione.

“Romeo galantuomo”. Confessò tangenti – “Alfredo Romeo è un galantuomo e le vicende giudiziarie che avete seguito mi convincono ancora di più di questo, perché l’inchiesta Consip ha dimostrato il ruolo avuto da pezzi deviati delle istituzioni” ha detto Renzi in conferenza stampa, anticipando le possibili domande dei cronisti sulla questione del rapporto tra il genitore del direttore e l’editore del direttore. Romeo è stato prescritto nel 2000 per le tangenti pagate in cambio di appalti al comune di Napoli: si tratta di una vicenda ai primi anni ’90, quando l’imprenditore confessò di aver versato mazzette per 4 miliardi e 200 milioni. Condannato a due anni e sei mesi in Appello, la sentenza su Romeo venne annullata senza rinvio per intervenuta prescrizione. Nelle vicende Consip Romeo ha finora collezionato un’assoluzione e una condanna, entrambe in primo grado. Nel novembre scorso è stato condannato a due anni e sei mesi per aver corrotto con centomila euro un dirigente della centrale acquisti, Marco Gasparri, in cambio di informazioni riservate che potessero aiutarlo a vincere le gare. Sempre Romeo è stato invece assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di turbativa d’asta nell’ambito del filone sulla maxi-gara Fm4 di Consip.

Le accuse a Tiziano Renzi – Per quello stesso maxi applato, del valore di 2,7 miliardi, è finito a processo Tiziano Renzi, padre di Matteo, nuovo direttore del giornale di Romeo. Secondo le accuse, riassunte nell’avviso di conclusione indagini, Carlo Russo, imprenditore indicato come vicino al padre dell’ex premier, “agiva in accordo con Tiziano Renzi, sfruttando relazioni esistenti con Marroni (ex ad Consip), ottenute anche per il tramite del concorrente nel reato Renzi, come prezzo della propria mediazione illecita, costituita dall’istigare Marroni al compimento di atti contrari al proprio ufficio, consistenti nell’intervenire sulla commissione aggiudicatrice della gara Fm4, per facilitare la Romeo Gestioni, mediante l’innalzamento del punteggio tecnico nella fase in corso di valutazione tecnica dei progetti”. In cambio, sempre secondo l’accusa, Russo si faceva dare da “Romeo utilità consistite nella stipula di un contratto di lavoro a favore” della sorella della sua compagna e “numerose ospitalità negli hotel di proprietà del gruppo Romeo, nonché si faceva promettere denaro in nero per sé e per Renzi Tiziano, nonché promettere la stipula di un contratto di consulenza”. Per questi fatti agli indagati erano accusati anche di aver turbato la procedura competitiva, cioè quel lotto della gara Fm4: accusa che però è stata archiviata.

Sansonetti all’Unità – Tornando al nuovo lavoro di Renzi, c’è da dire che l’ex Rottamatore ha preso il posto di Piero Sansonetti, che contestualmente passerà alla direzione de l’Unità, storica testata di sinistra rilevata da Alfredo Romeo, che ha spiegato la doppia scelta in una lunga nota pubblicata sul sito de il Riformista. “Ho accettato una sfida affascinante, sarò direttore per un anno” ha detto, per poi spiegare quale sarà la linea del suo giornale, che “spazierà tra il sovranismo di Meloni e la radicalità di Schlein” e che il suo lavoro punterà sulla “passione per il rapporto verità/vitalità”. Non solo. Parlando di possibili lettori e di linea politica del giornale, Renzi ha assicurato che non ci sarà “un legame con il Terzo polo, il Riformista sarà letto da una parte della maggioranza, il centrodestra riformista, e l’area del Pd che non si riconosce nella Schlein”. Parlando del suo doppio ruolo, Renzi ha sottolineato che “tanti parlamentari hanno fatto i direttori. Veltroni era vice direttore dell’Unità, Mattarella direttore del Popolo”, annunciando che “ci sarà un direttore, lo annunceremo a breve, perché non ho il tesserino“.

Ad annunciare la nomina del leader di Italia Viva è stato lo stesso quotidiano. Renzi ha subito precisato che non lascerà la politica e che non ritirerà le querele ai giornalisti: “Ora anzi le rischio” ha sottolineato. 

(Dal profilo Facebook di Vincenzo Iurillo)

“RENZI IL DIRETTORE CAZZARO

Roma, 5 apr. (LaPresse) – “No, non ritiro le querele” ai giornalisti e “ora anzi le rischio”. Così Matteo Renzi, nella sede della associazione della stampa estera, durante la sua presentazione come nuovo direttore del Riformista. gir/fed

NON E’ VERO

Matteo Renzi non è iscritto all’Ordine dei Giornalisti (è riscontrabile da fonti aperte, l’albo è consultabile on line sul sito Odg) e di conseguenza non può assumere la direzione di un giornale. Dunque, non saranno attirate sulla sua figura le querele di cui il direttore responsabile risponde per omesso controllo su ciò che va in pagina. Renzi va ad assumere il ruolo di direttore editoriale. Che è un’altra cosa.

Ma anche se fosse stato iscritto all’ordine dei giornalisti, in qualità di parlamentare, Renzi non poteva comunque assumere il ruolo di direttore responsabile.

Il mandato di parlamentare comporta forti garanzie e protezioni giuridiche: un deputato o un senatore non sono perseguibili per l’espressione delle proprie opinioni (immunità parlamentare).

Come ci ricordano fonti aperte, la prima legge repubblicana sulla stampa (l. 8 febbraio 1948) stabilisce che, nel caso in cui un parlamentare sia posto alla direzione di un giornale, debba essere contestualmente nominato un Responsabile (art. 3), che risponda per tutti gli obblighi di legge. In questi casi il giornale ha un “direttore” e un “responsabile”. Le querele le rischia solo quest’ultimo. Quindi Renzi come sempre è un cazzaro.”

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