Senza Osimhen e con una squadra non pi brillante
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 08.04.2023)
Non c’ niente da fare. In questo momento, l’assenza di Osimhen (fuori anche a Lecce) pesante. Il Napoli non pi brillante e, senza il nigeriano, non ha pi forza, assalto e profondit in attacco. Vince a Lecce su autogol (2-1) e il risultato premia oltre misura la squadra azzurra.
Il Lecce ha giocato meglio. Il Napoli stato abile solo nel possesso-palla (73% nel primo tempo, 69% nella ripresa). Col palleggio insistito, il Napoli riuscito a tenere a bada un Lecce audace e coraggioso. l’unica nota positiva della trasferta in Salento.
Il Napoli non pi la formazione impetuosa con cui ha conquistato il comando della classifica seminando a distanza gli inseguitori.
Spalletti chiede cinque vittorie per timbrare lo scudetto senza rischiare nulla. La vittoria di Lecce preziosa. la prima delle cinque per vincere il campionato.
Ma il Napoli non sta in salute. Dopo lo 0-4 col Milan, la squadra azzurra non ha ripreso la brillantezza di gioco del suo periodo migliore. Le preoccupazioni non sono per il campionato, ma per la Champions. Senza Osimhen, l’assalto al Milan per i quarti di finale si annuncia problematico.
A Lecce, il Napoli ha sofferto un avversario veloce che ha pressato a tutto campo, che ha concesso poco e nulla in difesa, che stato ardimentoso nel rovesciarsi verso l’area azzurra.
C’ voluta molta attenzione e interventi decisivi in difesa (Kim superlativo, due salvataggi di Di Lorenzo e uno di Lozano). Il Lecce non vinceva e non segnava da cinque partite, contro il Napoli ha sfoderato una prestazione maiuscola.
Spalletti ha iniziato con Raspadori centravanti, poi con Simeone nella ripresa (ma subito fuori il Cholito per infortunio, appena 17 minuti in campo). Il Napoli stato nullo al centro dell’attacco e, sulle fasce, Kvaratskhelia ha visto tutti i suoi tentativi di sfondamento rintuzzati e cos Lozano, a destra, anche se il messicano nel finale di primo tempo andato ripetutamente al tiro.
C’era Elmas per Zielinski. Il macedone doveva assistere Lobotka che ormai tutti gli avversari marcano stretto e ne raddoppiano il controllo: a Lecce, era il centravanti Ceesay sul play napoletano quando Lobotka si abbassava, poi Hjulmand sullo slovacco nella met campo leccese.
Non stata questa “mossa” a condizionare il Napoli (Elmas se l’ cavata egregiamente nel compito tattico affidatogli da Spalletti), perch s’ visto tutto il Napoli in difficolt nell’aprirsi un varco offensivo cos che, col passare dei minuti, calava anche il rendimento dei centrocampisti incapaci di costruire gioco senza un valido terminale offensivo.
Il Lecce partito di slancio con tre conclusioni nei primi dieci minuti e salvataggio di Meret (8′ su Maleh). Il Napoli ha avuto la fortuna di andare in gol dopo avere subito molto. In mancanza di un vero attaccante centrale, era Di Lorenzo sul cross di Kim da destra a insaccare di testa (18′).
Il vantaggio non favoriva una migliore prestazione del Napoli che, in mancanza di forza e profondit in attacco, badava a far girare palla per spegnere le iniziative pugliesi. Era soprattutto un possesso-palla difensivo per far correre a vuoto il Lecce, senza costruire mai una efficace azione offensiva.
Nella ripresa, il Lecce riprendeva coraggio attaccando e cogliendo un pareggio meritato (52′ gol di Di Francesco dopo la traversa centrata da Ceesay: difesa azzurra poco reattiva).
Il pareggio era addirittura un risultato positivo per gli azzurri che non creavano mai veri pericoli per la porta leccese, mentre la squadra salentina era pi pericolosa verso la porta di Meret.
In mancanza di un attacco efficace, il Napoli andava fortunosamente in vantaggio (64′ autogol di Gallo sul cross di Mario Rui).
Il Napoli arrugginito di questi tempi non riusciva ad allungare il vantaggio sul Lecce. Spalletti rinforzava il centrocampo con Ndombele per Lozano e avvicendava Simeone a Raspadori (65′).
Non migliorava il gioco azzurro e il Lecce era sempre pi ardimentoso. Baroni, l’ex azzurro del gol-scudetto alla Lazio, fiutava l’occasione per cavare un risultato utile e rinnovava tutto il fronte dell’attacco con gli inserimenti di Strefezza, Askildsen, Voelkering per Ceesay, pi Helgason per Gonzalez a centrocampo, inserendo nel finale Banda per Di Francesco.
Il Lecce aveva pi convinzione, corsa e coraggio. Il Napoli si limitava a controllare il match. L’infortunio di Simeone (altra tegola in questo momento) scombussolava tutta la squadra (82′ entrava Politano per il Cholito). Il Napoli faceva fatica a liberarsi dalla pressione del Lecce e costruiva la migliore azione della partita solo all’85’ in contropiede sulla fuga di Di Lorenzo a campo aperto e l’assist per Elmas, ma Falcone annullava il tiro-gol del macedone.
Il Napoli si condannava cos a un finale di sofferenza. Spalletti rinforzava l’assetto difensivo con Zerbin per Kvartskhelia e Olivera per Mario Rui (94′) riuscendo a portar via la vittoria col Lecce avanti e il portiere Falcone nell’area azzurra sui corner.
LECCE-NAPOLI 1-2 (0-1)
NAPOLI (4-3-3)
: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (94′ Olivera); Anguissa, Lobotka, Elmas; Lozano (65′ Ndombele), Raspadori (65′ Simeone, 82′ Politano), Kvaratskhelia (94′ Zerbin).
LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Umtiti, Baschirotto, Gallo; Gonzalez (71′ Helgason), Hjulmand, Maleh (79′ Askildsen); Oudin (79′ Strefezza), Ceesay (79′ Voelkerling), Di Francesco (88′ Banda).
ARBITRO: Manganiello (Pinerolo).
RETI: 18′ Di Lorenzo, 52′ Di Francesco, 64′ autogol Gallo.