La notte scorsa a Sant’Eufemia d’Aspromonte è stata deturpata la targa deposta in ricordo del maresciallo Pasquale Azzolina. Il sottufficiale dei carabinieri, che comandò la locale stazione, venne ucciso proprio a Sant’Eufemia 27 anni fa. La vicenda sconvolse l’opinione pubblica nel comune aspromontano e non solo. Ebbe infatti una eco più vasta.
Il maresciallo capo Azzolina venne insignito della medaglia di bronzo al valor militare “alla memoria”, con la seguente motivazione: “Comandante di Stazione distaccata in territorio caratterizzato da alto indice di criminalità, veniva fatto segno, unitamente a militare dipendente, ad improvvisa e violenta azione di fuoco da parte di due malviventi sorpresi in flagranza di furto. Benché colpito in più parti del corpo, con elevato coraggio e grande determinazione, tentava di reagire con l’arma in dotazione, ma colpito ancora una volta in parti vitali, si accasciava esanime al suolo. Fulgido esempio di alto senso del dovere ed elevate virtù militari, spinte fino all’estremo sacrificio”.
La nota dell’Amministrazione comunale di Sant’Eufemia d’Aspromonte
Il fatto accaduto la scorsa notte riapre dunque una brutta ferita, in una comunità che a fatica sta cercando di togliersi di dosso il marchio della criminalità organizzata. Non è noto se sia trattato di un gesto volto a deturpare la memoria del maresciallo Azzolina o di una ragazzata senza secondi fini se non quello del vandalismo. In entrambi i casi, comunque, la gravità dell’accaduto non è passata inosservata. “Chi ha danneggiato la targa deposta a ricordo del maresciallo Azzolina ha compiuto un atto vergognoso, che il Sindaco e l’Amministrazione condannano fermamente“, si legge in una nota.
“Quella targa non è solo una sorta di memoriale ma è anche simbolo di tutti i cittadini onesti della nostra comunità. Rappresenta la Sant’Eufemia che rispetta, lavora e vive in piena legalità. Chi ha compiuto il gesto indegno, dunque, lo ha fatto contro i propri concittadini. La nostra condanna è totale e provvederemo a ripristinare la targa al più presto“, conclude la nota.