Tre imputati a giudizio, due assolti e nei confronti di sette è stato disposto il non luogo a procedere: è l’esito dell’udienza preliminare, svoltasi davanti al gup del Tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, su presunte irregolarità commesse nell’ampliamento di un trullo con annessa piscina a sfioro in contrada Montevecchio, a Ceglie Messapica. Gli imputati, dodici in tutto, rispondevano di reati legati all’abusivismo edilizio.
Sono stati rinviati a giudizio sia il proprietario del trullo che il progettista delle opere: Rocco Suma, 37 anni e Giuseppe Suma, 32 anni, entrambi di Ceglie, nonché Vito Urgesi, 50 anni, di Grottaglie: prima udienza il 6 novembre davanti alla giudice Anna Guidone.
Assolti i due imputati giudicati con rito abbreviato. Si tratta dell’ingegnere Pasquale Suma, difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda, e del geometra Giuseppe Maggiore, difeso dall’avvocato Danilo Cito. Entrambi rispondevano del reato di falso in concorso. Il pm Raffaele Casto aveva chiesto per Suma una condanna a otto mesi di reclusione e per Maggiore un anno di reclusione. Entrambi sono stati assolti dal gup perché “il fatto non sussiste”.
Non luogo a procedere per il costruttore Amelia Chionna (difesa dall’avvocato Massimo Manfreda), per i responsabili del procedimento instaurato presso l’area Lavori Pubblici del Comune di Ceglie, Michele Maurantonio e Nicola Lopez. E poi ancora Francesco Gallone, Vito Nacci, Pietro Monaco e Tommaso Argentiero. Il non luogo a procedere è perché il fatto non sussiste o non costituisce reato.
L’inchiesta, condotta dal pm Casto, si era sviluppata sulle indagini dei carabinieri forestali che avevano provveduto al sequestro del trullo.
senzacolonnenews.it © 2017
Reg. Trib. di Brindisi n. 4/2013 – P.IVA 02380840740