La confessione di Alice Barisciani sul suo disturbo neurologico
Federico Nicotera si accinge a scegliere la sua fidanzata. La scelta cadrà tra Alice Barisciani e Carola Carpanelli. Dopo ben 6 mesi di trono a Uomini e Donne finalmente è arrivato il suo momento.
Questa settimana prima della scelta, il magazine dedicato al programma ha deciso di intervistare le due ragazze e chiedere loro un episodio della loro vita che le ha segnate.
Quello di Carola ve l’abbiamo riportato QUI. Quello di Alice eccolo:
«Uno dei momenti più significativi della mia vita è stato sicuramente quando ho scoperto di essere dislessica.
Avevo più o meno dieci anni: né io né mia madre riuscivamo a capire come mai a scuola mi bloccavo, non parlavo bene e non ero in grado di esprimermi in maniera corretta se venivo interrogata, nonostante studiassi tantissimo e mi applicassi ogni giorno ore e ore sui libri.
È proprio grazie al sostegno della mia mamma che ho iniziato a fare una serie di accertamenti che ci hanno portato a scoprire che ero dislessica a tutti gli effetti.
Non è stato facile per me avere a che fare con questo disturbo perché prima di scoprirlo, soprattutto a scuola, mi sentivo continuamente messa in discussione.
Ero vista come quella che non si applicava, che non riusciva a capire, che era svogliata quando invece mi impegnavo sempre tantissimo. Ancora ricordo che andavo spesso con mia madre ai colloqui genitori-insegnanti per il ritiro delle pagelle e ogni volta era difflcilissimo affrontare ciò che ci dicevano.
Sono stata definita “un contenitore bucato”, “una bambina che non riusciva a fare le cose”.
Credo che proprio queste parole, “non riesce a fare”, mi abbiano segnata tantissimo perché l‘idea stessa di non riuscirci è sempre stata vista da me come una sorta di sconfitta in partenza.
Fortunatamente, una volta scoperto cosa avevo, tutto è piano piano migliorato.
Con mia mamma siamo andate da un medico di Pavia che, dopo una serie di analisi, ha saputo dare un nome ai miei problemi: dislessia e disgrafia.
E’ stato un sollievo per me avere Ia conferma di non essere “sbagliata”. Grazie a un nuovo metodo di studio apposito ho iniziato a migliorare notevolmente a scuola e questo, di conseguenza, ha migliorato in tutto e per tutto la mia vita. || ricordo di quel periodo lo porto ancora dentro: avevo dei disagi legati all’idea di non essere come gli altri.
Crescendo, poi, sono diventata più consapevole e ho capito che non era nulla di grave. Vorrei sottolineare che, oltre a mia madre, anche papà allora era presente e mi ha aiutato tanto: mi spronava ad andare avanti.
Se inizialmente la mia dislessia e disgrafla mi hanno cambiata in peggio, sempre per via dell’idea di essere “diversa”, con il tempo questi piccoli disturbi mi hanno reso in realtà più consapevole di me stessa. Con il tempo ho imparato a non farmi limitare da queste cose>>.
Voi vi eravate accorti di questo disturbo della Barisciani?
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