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L’uso eccessivo, e spesso inappropriato, degli antibiotici sia in ambito umano che veterinario nonché politiche non ottimali del controllo delle infezioni correlate all’assistenza hanno contribuito a determinare il diffondersi di ceppi di batteri antibiotico-resistenti, riducendo nel tempo l’efficacia di questi farmaci.
I dati epidemiologici a livello italiano e internazionale mostrano che l’antibiotico resistenza è una enorme minaccia alla salute individuale e pubblica con un grande impatto di costi aggiuntivi.
La diffusione del fenomeno sta minando sempre di più la possibilità di trattare efficacemente e tempestivamente infezioni che possono avere esiti severi o addirittura fatali per i pazienti: un’indagine globale mostra che nel 2019 la resistenza antimicrobica ha causato più decessi (1,27 milioni) rispetto all’HIV o alla malaria. Considerata l’entità del problema, nel 2017 la Commissione Europea ha adottato lo “European One Health Action Plan against Antimicrobial Resistance (AMR)” in cui la visione europea e l’approccio “One Health” guidano le azioni in maniera concreta e misurabile.
Gli interventi di contrasto ad un fenomeno così complesso devono comprendere approcci trasversali al problema, tra cui l’uso appropriato degli antibiotici (antimicrobial stewardship), la prevenzione delle infezioni e l’attuazione di strategie di controllo nel settore sanitario.
È necessario aumentare la consapevolezza del problema e formare adeguatamente gli operatori sanitari sull’argomento. Questo corso si prefigge di promuovere la conoscenza dei principi di base dell’antibiotico resistenza (AMR) e delle strategie per il suo contrasto in ambito ospedaliero, comunitario e veterinario come previsto dal Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2017-2020.