Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha incontrato al Ministero della Salute, insieme al Sottosegretario Marcello Gemmato, alla presenza di rappresentanti del Ministero della Salute, di Aifa e della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione.
Il tavolo, istituito con decreto ministeriale, sarà allargato anche ai Nas e ai medici di medicina generale. Individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto. E’ quanto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha evidenziato nel corso dell’incontro che ha stabilito la nascita di un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive.
Medici famiglia, da Brufen a Tachipirina tra farmaci mancanti.
Fimmg, pesa boom Covid in Cina ma possibile anche speculazione
“Tra i farmaci che i pazienti hanno più difficoltà a trovare ci sono comuni antinfiammatori come Brufen, Nurofen e Moment, mucolitici come Fluimucil, antifebbrili come la Tachipirina”. Lo spiega all’ANSA Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), che, in merito alle cause della carenza di farmaci, teme che possano “nascondersi anche fenomeni speculativi, oltre a un aumento della richiesta”.
C’è sicuramente, precisa Scotti, “in questo periodo un macro utilizzo di alcuni farmaci, per la contemporaneità di forme virali da affrontare con antinfiammatori per dolori muscolari, considerando che abbiamo un’influenza che quest’anno ha fatto un 20% di contagi in più dell’anno passato e che gira in contemporanea al Covid, per il quale si usano gli stessi farmaci sintomatici”. Per la carenza di alcuni antibiotici, “tipo quelli a base di cefalosporine come Cefixoral, c’è un problema di approvvigionamento di principi attivi dalla Cina, paese ora in grande difficoltà per via del Covid. Ma per altre specialità ci possono essere anche delle forme di speculazione, simili a quelle viste sui carburanti. Molti dei farmaci carenti, infatti, sono prescrivibili e hanno un prezzo concordato con il Servizio Sanitario Nazionale ma hanno gli stessi principi attivi di farmaci da banco, venduti senza ricetta e con prezzi determinati da domanda e offerta.
Questo dà adito a possibili fenomeni speculativi”. Per Scotti, infine, va analizzata anche la logistica della filiera del farmaco perché il problema non è uguale in tutte le regioni. “Ad esempio in quelle del sud è più sentito, meno invece in Lombardia. In Italia, infatti, siamo passati da un deposito di farmaci in ogni regione, che era presente fino a qualche anno fa, a soli 6 depositi. Se partirà l’autonomia differenziata – conclude – il problema peggiorerà, perché in caso di carenze ci potremmo aspettare il blocco dei rifornimenti tra depositi di diverse regioni”.
Farmacisti, no corse ad accaparramento per scorte farmaci. Tra i carenti anche antifiammatori pediatrici e sciroppi tosse
“Mancano antinfiammatori, anche pediatrici, prodotti per aerosol, sciroppi per la tosse e alcuni antibiotici. L’emergenza è mondiale e non solo italiana e tra le tante le cause, vi è anche l’epidemia di Covid in Cina”, ma “con l’aiuto del farmacista una molecola alternativa si può trovare”. Quindi “è importante che i cittadini non facciano corse all’accaparramento di scorte”.
Lo spiega all’ANSA il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandelli, presente al tavolo convocato oggi dal ministro della Salute Orazio Schillaci. La Cina, spiega, insieme all’India, “è produttore principale di principi attivi e in questo momento è in difficoltà per il Covid, con la necessità di tenere aperte le linee produttive mentre i casi crescono fortemente e con un aumento di richiesta interna di farmaci. La guerra in Ucraina, invece, sta portando a un aumento dei costi dell’energia e dei carburanti. E’ poi in corso una competizione mondiale all’approvvigionamento di materie necessarie per il packaging dei farmaci come plastica, vetro e alluminio”.
A questo si aggiunge il fatto, prosegue Mandelli, “che la sovrapposizione di infezioni Covid e di influenza ha portato a grande assorbimento di antinfiammatori, mandando in tilt il meccanismo di rifornimento”. “Ben venga quindi – sottolinea – il tavolo convocato dal ministro per affrontare quella che abbiamo definito come una ‘tempesta perfetta’”. Ma, conclude, “dobbiamo anche spiegare agli italiani che bisogna fidarsi del farmacista, che saprà dare alternative adatte al farmaco mancante. E soprattutto bisogna evitare di fare scorte accaparrando farmaci da tenere in casa, togliendoli così a chi in questo momento ne ha bisogno. Serve una collaborazione virtuosa”.
Distributori farmaci: neanche in pandemia vista tale carenza. Denunciamo da 4 mesi, ora servono in risposte tempestive
“Auspicavamo un intervento istituzionale perché avevamo iniziato a denunciare questo fenomeno situazione già 4 mesi fa e la situazione è ormai diventata insostenibile. Vorremmo conoscere la ragione vera del problema, per dare risposte omogenee ai cittadini. Perché i fenomeni di carenza di farmaci che vediamo ora non li abbiamo visti neppure in piena emergenza Covid”.
Lo dichiara all’ANSA Antonello Mirone, il presidente di Federfarma Servizi, che rappresenta la distribuzione intermedia del farmaco, in merito al tavolo di lavoro convocato oggi al ministero della Salute sull’approvvigionamento di medicinali. “Speriamo – aggiunge – di avere risposte univoche e in tempi brevi, perché per alcune molecole il problema si è fatto rilevante, in particolare per gli antinfiammatori per bambini, indispensabili in periodo invernale, o per alcuni farmaci come antiepilettici e anticoagulanti, per i quali la terapia non può essere interrotta”.
Farmindustria, serve più autonomia su materie prime farmaci. Cattani, da aziende ogni sforzo per garantire la produzione
“Le aziende farmaceutiche stanno facendo ogni sforzo per garantire continuità di produzione e distribuzione dei farmaci, cercando di reperire principi attivi e materie prime su altri mercati, oltre a quelli in genere utilizzati”. Ma “è importante aumentare l’autonomia dell’Italia nella produzione di principi attivi e packaging, che vedono in questo periodo una fortissima competizione a livello globale”. Lo spiega all’ANSA Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, tra i presenti al tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci insediatosi oggi al Ministero della Salute.
Il prossimo appuntamento del tavolo è previsto mercoledì 18 gennaio, precisa Cattani. “Quello di oggi è stato un momento di confronto positivo tra i diversi stakeholder, da cui sono emerse situazioni da monitorare, ma non bisogna fare allarmismo. C’è stato negli ultimi mesi un trend in aumento della discontinuità di approvvigionamento con situazioni a macchia di leopardo. Ma dei 3000 farmaci mancanti, 1500 sono sostituibili e le carenze sono concentrate in alcune aree, ad esempio antidepressivi, antinfiammatori, antibiotici, neurolettici, diuretici”. Quanto alle cause, “il nostro Paese ha prezzi medi dei farmaci più bassi in Europa, ma le carenze non sono imputabili all’export di questi prodotti”.
Il problema, invece, oltre all’aumento della domanda per le tante infezioni di Covid e influenza, è che “l’Italia è tra i principali produttori di farmaci ma dipende dall’estero per quanto riguarda i principi attivi e il materiale per il packaging. Alcuni paesi stanno investendo moltissimo sulla filiera per rendersi meno dipendenti dalle importazioni. In Italia si è iniziato un processo di localizzazione di principi attivi, ma serve tempo”. Infine, per quanto riguarda la parte del problema legata ai ritardi della distribuzione, “è in progressivo miglioramento. La filiera – conclude Cattani – si sta riorganizzando rispetto al periodo di maggiore stress”.