Nel quartiere Ponticelli ancora una volta si spara e ancora una volta si uccide. L’ultima vittima, ieri pomeriggio, è stato il 33enne Federico Vanacore freddato nella sua Fiat 500 X Rossa in viale Margherita da due sicari giunti in sella a uno scooter che hanno esploso numerosi proiettili contro Vanacore in un momento in cui le strade erano piene di persone. La catena di omicidi e ferimenti a suon di pistola, a cui si aggiungono altre forme di illegalità come lo spaccio di stupefacenti, indigna una parte del territorio di Napoli Est pronta a dire basta al clima di terrore che si respira nel quartiere. Ancora una volta, rappresentanti istituzionali e della società civile chiedono un intervento massiccio dello Stato e delle forze di polizia.
Gli interventi della politica
Il presidente della Sesta Municipalità Ponticelli-Barra-San Giovanni a Teduccio, Alessandro Fucito afferma che dopo quanto accaduto «a questo punto, devo ritenere che lotta alla camorra per forze dell’ordine, inquirenti, istituzioni sia soltanto indagare ed arrestare periodicamente delinquenti e sospettati». Per Fucito questa «azione è necessaria ma non sufficiente. Occorre fermare la faida, prevenire gli omicidi, presidiare il territorio, dare seguito a un piano straordinario di iniziative sociali e produttive per Ponticelli e Napoli Est come chiediamo a ogni Tavolo per l’Ordine e la Sicurezza».
Apostolos Paipais, ex presidente dell’Ottava Municipalità (Scampia-Piscinola-Marianella-Chiaiano) ma abitante di Ponticelli e già militante in formazioni politiche come Italia Viva è convinto: «L’ennesimo episodio di camorra a Ponticelli porta oltre che morte sconforto tra le tante persone perbene che ci vivono. Purtroppo non si percepisce un’azione politica di prevenzione sulla sicurezza né tantomeno si percepiscono azioni istituzionali di supporto alle tante realtà che operano sul territorio. Il sentimento tra tanti cittadini è di completo abbandono. Oltre alla gestione del quotidiano – si chiede Paipais – quali sono azioni per il futuro?».
Da registrarsi l’intervento anche di Patrizio Gragnano, consigliere municipale alla Sesta in quota Movimento 5 Stelle. «Quanto ancora dobbiamo ritenerci fortunati a non dover piangere vittime innocenti? Quanto ancora dovremo aspettare per avere un presidio serio dello stato? Crescono i macroprogetti e con essi gli appetiti della camorra che ormai si sente padrona di sparare come e quando e dove vuole. Mentre la città discute delle risse tra giovani nella movida nelle piazze e nei salotti , qui la gente è ormai abituata ad un clima da fiction». L’esponente penstastellato aggiunge: «La videosorveglianza che arriverà nei prossimi mesi è ormai insufficiente. Si faccia subito un comitato di ordine e sicurezza su Napoli Est e si programmi un presidio straordinario e duraturo in tutta la zona».
Stefano Marzatico, anche lui consigliere della Sesta Municipalità a sostegno di una civica di Catello Maresca, appare affranto: «I nostri occhi hanno visto troppo. Nessuno risponde ai nostri appelli pur continuando a fare solo promesse!!! C’è incapacità e mala fede. Ponticelli dista anni miglia dai centri di potere».
Le realtà territoriali
Le realtà territoriali che si battono perchè Ponticelli non sia vista solo come terra di camorra, si fanno portavoce delle preoccupazioni dei ponticellesi che con la criminalità non c’entrano affatto. Deborah Divertito de “Sepofà – Seminare le Politiche del Fare” non nasconde lo scoramento. «Si spara e si uccide ancora a Ponticelli, in pieno centro e in pieno giorno». In viale Margherita luogo dell’omicidio di Vanacore, ricorda Divertito, «ci sono passata io una settimana fa. Tutti i giorni ci passano i ragazzi e gli operatori della nostra biblioteca. Disinnescare questa bomba sta diventando impossibile». Divertito però non vuole mollare, nonostante tutto. «Ognuno fa il suo lavoro e noi continueremo a fare il nostro, quello di dare forza a chi è più fragile, di dare un presidio di cultura e legalità a chi non ne ha mai avuto uno e di darglielo sotto casa».
Simile il pensiero di Vincenzo Viola, referente di Vivendo Ponticelli. «Ennesimo omicidio, in pieno giorno, tra la gente. Sono stanco e deluso nel dover essere qui a parlare ancora di questo. Siamo pronti ed abituati a ció che accadrà nelle prossime ore : passerelle, dichiarazioni, volanti delle forze dell’ordine, movimenti e proteste per poi tornare dopo qualche settimana nell’assordante silenzio che precede il prossimo episodio di camorra». Viola ne è convinto: « Il centro storico di Ponticelli, così come tante altre aree sono sotto il completo controllo della criminalità che agisce indisturbata alla luce del sole. Oggi più che mai è necessario che lo Stato batta un colpo, e lo faccia con azioni concrete quali un piano straordinario per ridare libertà al nostro quartiere».