Erano diventati il vero e proprio spauracchio dei commercianti del Borgo Sant’Antonio Abate, quel fitto dedalo di vicoli che si estende tra il Corso Garibaldi e piazza Carlo III. I gemelli Francesco Pio e Fabio De Luca per la Procura avrebbero iniziato dal 2021, come poi ricostruito dalla polizia, a taglieggiare gli esercenti della zona imponendo l’acquisto delle loro borse shopper. Contro di loro questa mattina gli uomini della squadra mobile di Napoli (dirigente Alfredo Fabbrocini) e quelli del commisssariato Vicaria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia con le accuse di tentata estorsione e porto abusivo di arma da fuoco aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine sui De Luca partita nel 2021
L’attività di indagine ha avuto inizio nel dicembre 2021 e ha consentito di mettere in luce l’attività estorsiva posta in essere dai destinatari della misura in danno dei commercianti dell’area del Borgo di Sant’Antonio Abate, costretti ad acquisire buste di plastica tipo shoppers, la cui vendita verrebbe imposta a tutti i commercianti della zona dal clan Contini, del cartello criminale denominato Alleanza di Secondigliano. Secondo le informative delle forze dell’ordine i due indagati farebbero parte delle ‘nuove leve’ che in questi mesi si sarebbero fatte spazio nelle attività criminali della zona. In una delle tante foto apparse sui social i due appaiono in compagnia di Gaetano Grossi, arrestato per l’omicidio di Salvatore Marangio avvenuto in piazza Volturno nell’agosto del 2020 (leggi qui l’articolo).