Il Giudice del Tribunale di Benevento, dott. Flavio Cusani, con la sentenza 329/2023 ha condiviso in pieno la tesi di un consumatore, difeso dall’Avv. Enzo Molettieri del foro di Avellino, secondo la quale vanno tenuti in conto, ai fini del calcolo del T.A.E.G., ossia del costo totale del credito, anche i costi assicurativi collegati all’erogazione del prestito, ogni qual volta vi sia contestualità tra la sottoscrizione della polizza assicurativa e la stipula del contratto di finanziamento.
Invero, secondo il tribunale sannita, “non basta l’inserimento formale, nel testo del contratto di finanziamento, della dicitura “non obbligatorietà del contratto assicurativo”, per escludere i costi assicurativi dal T.A.E.G., attesa sia la posizione di contraente debole del consumatore che sottoscrive il contratto, sia l’indiscutibile notoria natura di condizione essenziale che le banche attribuiscono alla stipula di una polizza assicurativa, pena la mancata concessione del finanziamento.”
Il T.A.E.G. svolge un’importante funzione informativa finalizzata a mettere il cliente a conoscenza del costo totale effettivo del finanziamento prima di accedervi, anche confrontandolo con quello praticato da altre banche, per cui l’erronea indicazione dello stesso deve essere sanzionata con la nullità del tasso di interessi pattuito e di tutte le clausole che pongono costi a carico del finanziato, il quale è tenuto a restituire solo il capitale e gli interessi al tasso nominale minimo dei BOT dell’anno precedente alla stipula del contratto di finanziamento.
Il principio enunciato dal tribunale costituisce una grande vittoria per i consumatori, i quali, oltre a restituire “solo” il capitale al tasso di interesse dei BOT, che negli ultimi anni si è aggirato intorno allo 0%, hanno anche il diritto di vedersi restituire i soldi esborsati per le polizze assicurative, per la gestione della pratica, per l’incasso delle singole rate e per l’intermediazione finanziaria.
